La salute a scuola

Assenze da scuola superiori a cinque giorni: scompare il certificato medico

In Emilia-Romagna non sarà più necessario il certificato medico per la a scuola dei bambini che sono stati assenti per più di cinque giorni.

Lo ha stabilito il 16 luglio 2015 la legge regionale numero 9 dell’Emilia-Romagna. All’articolo 36, che tratta della “semplificazione delle certificazioni sanitarie in materia di tutela della salute in ambito scolastico” enuncia: Non vi è più l’obbligo di certificazione medica per assenza scolastica superiore ai cinque giorni, compresi i casi di assenza per malattia infettiva, da parte dei soggetti individuati dalla normativa e dagli accordi collettivi nazionali vigenti al rilascio di tali certificazioni”.

Le ricerche scientifiche hanno infatti confermato che il maggior pericolo di contagio avviene durante la fase di incubazione e all’esordio della malattia infettiva, riducendosi significativamente durante la convalescenza e dopo cinque giorni dall’inizio della malattia il soggetto può essere reinserito nella collettività senza rischi per la salute pubblica.

La legge si applica appunto a tutte le scuole di ogni ordine e grado e ha lo scopo di responsabilizzare di più sia i medici che i genitori; i pediatri, infatti, dovranno impegnarsi a far capire alle famiglie l’importanza di tenere il bambino a casa quando sta male (soprattutto se ha una malattia infettiva) mentre le mamme e i papà dovranno attendere l’effettiva guarigione dei bambini prima di rimandarli a scuola.

I certificati saranno richiesti solo se riguardano misure di profilassi previste a livello internazionale e nazionale per esigenze di sanità pubblica.

 

Scuole dell'infanzia e rischio di malattie infettive

Per quanto riguarda l'asilo e la scuola dell'infanzia, è bene notare che a questa età i piccoli sono più esposti al rischio di contrarre malattie infettive dal momento che le loro difese immunitarie non sono ancora del tutto efficaci, tanto più vivendo parecchie ore al giorno in ambienti chiusi ad alta densità di contatti.

Per limitare l'incidenza di infezioni occorre mettere in atto anche semplici precauzioni sulla base di norme igieniche che tutti i genitori dovrebbero sempre rispettare:

- lavarsi bene le mani prima e dopo i pasti; 

- lavarsi bene le mani dopo essere andati in bagno;

- mantenere condizioni ambientali sane: non fumare in presenza di bambini!

- aerare i locali delle scuole più volte al giorno, dal momento che i germi non si trasmettono mediante l’aria   fresca. A questo proposito si deve sottolineare che il famigerato e temuto “colpo d’aria” non esiste: è vero   che il freddo favorisce la moltiplicazione dei germi all’interno dell’organismo, ma non provoca l’infezione;     semplicemente “aiuta” i microbi che sono già penetrati;

- non vestire troppo il bambino;

- non fare una tragedia se il bambino suda correndo all’aria aperta: il sudore non ha mai fatto ammalare       nessuno di una malattia infettiva;

- non tenere le scarpe usate per strada nella stanza dove il bambino gioca.

In caso di malattia infettiva di lieve entità (raffreddore, tosse, forme influenzali) non è necessario tenere il bambino lontano dalla scuola, a meno che non siano presenti una di queste condizioni:

- necessità di cure che il personale scolastico non è in grado di fornire;

- presenza di febbre elevata, diarrea con muco o con sangue, pianto persistente, difficoltà respiratoria o         qualsiasi altro segno o sintomo che faccia pensare ad una malattia importante;

- presenza di afte in bocca;

- presenza di esantema in corso;

- presenza di congiuntivite, soprattutto purulenta.

I periodi di isolamento per le principali malattie infettive 

Per quanto riguarda la riammissione a scuola, visto che il certificato medico è stato abolito (se sia un bene o un male non è questa la sede per discuterne), la famiglia ha la responsabilità del rientro del bambino, e sarebbe opportuno che i vecchi periodi di contumacia (cioè di isolamento a casa) venissero rispettati:

malattia mani-piedi-bocca: rientro dopo la scomparsa dei sintomi generali;

mononucleosi: rientro alla scomparsa dei sintomi generali. Non esistono disposizioni di legge, ma è bene ricordare che il malato può rimanere contagioso fino ad massimo di 6 mesi;

morbillo: rientro 5 giorni dopo la comparsa dei primi puntini;

parotite: rientro 10 giorni dopo l’insorgenza del gonfiore alla parotide;

pertosse: rientro dopo 5 giorni di adeguata terapia antibiotica (che comunque deve essere somministrata per 14 giorni totali);

quinta e sesta malattia: rientro dopo la scomparsa dei sintomi generali;

rosolia: rientro 7 giorni dopo la comparsa delle macchioline;

scarlattina e quarta malattia: rientro 48 ore dopo l' inizio della terapia antibiotica;

tonsillite: rientro 48 ore dopo l'inizio della terapia antibiotica e comunque non meno di 24 ore dal termine della febbre;

varicella: rientro in comunità 6 giorni dopo la comparsa delle prime vescicole. Se il bambino è pieno di crosticine non è più contagioso e può quindi essere riammesso.

Pediculosi
Orari pediatria comunità
Allegati

Salute alla scuola secondaria 1 gr agosto 2023.pdf

Salute alla scuola primaria agosto 2023.pdf

Salute scuola infanzia agosto 2023.pdf