Religione scuola primaria
L’ORA DI RELIGIONE CATTOLICA A SCUOLA
L'Insegnamento della Religione Cattolica è una disciplina scolastica a tutti gli effetti. Non è mossa da finalità catechistiche, ma si qualifica come proposta culturale offerta a tutti, credenti e non.
In tal senso, pur essendo indirizzata in particolare ai credenti, si propone come insegnamento che va oltre le personali scelte di fede, essendo prioritaria la sua vocazione culturale: decidere di avvalersi dell'Insegnamento della Religione Cattolica per un ragazzo non significa dichiararsi cattolico, ma piuttosto scegliere una disciplina scolastica che si ritiene abbia un valore per la crescita della persona e la comprensione della realtà in cui siamo inseriti.
- La presenza, nel contesto scolastico, dell'Insegnamento della Religione Cattolica è legata dunque, in base al nuovo Concordato, a motivazioni culturali e pedagogiche. Proprio per questo, lo Stato attribuisce all'Insegnamento della Religione Cattolica, svolto «nel quadro delle finalità della scuola», una dignità formativa e culturale pari a quella delle altre discipline.
Questo si fonda su un triplice riconoscimento:
a) il fatto religioso ha una notevole rilevanza culturale per comprendere la nostra storia;
b) i princìpi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano;
c) l'Insegnamento della Religione Cattolica contribuisce a dare una risposta specifica al bisogno di significato che ciascuno ha in sé.
- L'Insegnamento della Religione Cattolica viene svolto in conformità alla dottrina della Chiesa e accetta, al tempo stesso, di assumere le finalità della scuola, proponendosi non come realtà anomala nell'ambiente scolastico, ma come attività integrata nel complesso dell'esperienza didattica. Con esso, come per ogni disciplina, ci si propone l'acquisizione di conoscenze specifiche, la trasmissione di informazioni corrette e pertinenti, nel rispetto dello spirito critico e della libertà dello studente.
- Nel caso specifico di questa disciplina, i contenuti sono legati al fatto religioso (cristiano in particolare) in rapporto agli interrogativi fondamentali che ciascun uomo si pone. Oltre agli obiettivi didattici, l'Insegnamento della Religione Cattolica si offre come strumento per la realizzazione di finalità educative e formative: si tratta della crescita umana, libera e responsabile, in rapporto alle scelte del credente.
L'Insegnamento della Religione Cattolica si assume l'impegnativo compito di aiutare lo studente a maturare una posizione personale in materia religiosa, coerente e rispettosa delle posizioni degli altri.
Il comma 2 dell'articolo 9 della LEGGE 25 marzo 1985, n. 121 con la quale si è rivisto il Concordato lateranense dell'11 febbraio 1929, tra la Repubblica italiana e la Santa Sede, scrive:
La Repubblica italiana, riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, continuerà ad assicurare, nel quadro delle finalità della scuola, l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni, ordine e grado. Nel rispetto della libertà di coscienza e della responsabilità educativa dei genitori, è garantito a ciascuno il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi di detto insegnamento. All'atto dell'iscrizione gli studenti o i loro genitori eserciteranno tale diritto, su richiesta dell'autorità scolastica, senza che la loro scelta possa dar luogo ad alcuna forma di discriminazione.
Nello stesso comma è garantita la libertà individuale di scelta in quanto è resa lecita la possibilità di non avvalersi di tale insegnamento. In questo caso le scuole devono attivare attività alternative. Pur tuttavia, e proprio all'insegna di quella libertà tanto cara a chi chiede di sopprimere questo insegnamento, bisogna sottolineare come, tra coloro che decidono di avvalersene, non ci sono solo i cattolici, bensì alunni di altre religioni, anche non cristiane, che proprio in nome di quella conoscenza del territorio che li ospita desiderano sapere non per convertirsi, ma per spaziare le proprie conoscenze e comprendere meglio storia, valori e cultura dell'Italia e dell'Europa.
Va ancora ricordato che nell'ambito della disciplina, è previsto l'insegnamento delle grandi religioni (protestante, ortodossa, islamica, induista, buddhista).