Visita al Villaggio senza Barriere

Le parole di un alunno raccontano la bellissima iniziativa organizzata in modo interdisciplinare dai Professori di religione, di italiano e di alternativa per tutte le classi terze.

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gioco di gruppo che insegna che ognuno deve fare la sua parte per riuscire bene in un'impresa collettiva

RACCONTO DI UNA GIORNATA “SPECIALE” TRASCORSA AL VILLAGGIO SENZA BARRIERE, DOVE SI VIVE “PER FARE LA GIOIA”.

Mercoledì 16 Novembre 2016, io e la mia classe, ci siamo recati al “Villaggio senza barriere” che si trova a Ca Bortolani-Tolè, per effettuare una uscita didattica organizzata dai professori di Religione, di Italiano e di Alternativa.

Questo è un Villaggio dove vengono accolte e assistite le persone disabili che si ritrovano lì solitamente nel periodo estivo e in occasione delle vacanze natalizie e pasquali o durante alcuni giorni particolari dell'anno.

 

Il Villaggio è chiamato “senza barriere” appunto perché privo di qualsiasi barriera architettonica, come ad esempio dei gradini, per permettere alle carrozzine a motore libertà di movimento senza essere ostacolate. Abbiamo visto anche gli appartamenti dove alloggiano le persone disabili.

Questi ci sono stati presentati da Giancarla, una signora anziana disabile sulla carrozzina a motore, che è un'ospite consueto di questo Villaggio. Lei ci ha fatto notare soprattutto che i tavoli, i lavelli, i lavandini e molte altre cose sono stati costruiti all’ altezza delle carrozzine e con sotto uno spazio dove poter mettere le gambe in modo che le persone disabili possano comunque fare molte attività, come ad esempio cucinare, in autonomia.

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Il fondatore del Villaggio è stato Don Mario Campidori, che ci è stato presentato nei dettagli nell’aula magna, dove ci siamo trovati con tutto lo staff presente quel giorno. Don Mario Campidori era un sacerdote, che scelse di prendere questa strada fin da ragazzino e già da allora aveva l’intento di aiutare gli altri e rendersi disponibile verso il prossimo. A un certo punto della sua vita però si è ammalato di sclerosi multipla. Questa malattia per un po’ di tempo gli ha proibito di fare qualsiasi attività, ma grazie a una cura Campidori è riuscito a guarire, anche se è rimasto comunque per tutta la sua vita sulla carrozzina.

Questo episodio però non lo ha scoraggiato, perché infatti ha deciso di fare ciò che aveva sempre sognato, e così ha costruito il “Villaggio senza barriere”.

Durante la mattinata che abbiamo trascorso lì, con lo staff, abbiamo fatto alcune attività ricreative, che avevano lo scopo di farci capire quanto è importante la collaborazione e l'aiuto reciproco in un gruppo.

Devo dire che sono stato molto contento di aver preso parte a questa uscita didattica, perché ha suscitato in me molte impressioni, pensieri e riflessioni.

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Lettera ricevuta dalla scuola a ringraziamento delle donazioni fatte dai ragazzi

Penso davvero che persone come Don Mario Campidori siano straordinarie, poiché lui ha avuto una forza tale da riuscire ad andare avanti e a non fermarsi mai neanche di fronte ad un enorme ostacolo come la sclerosi multipla.

Fa molto riflettere anche il fatto che abbia costruito questo Villaggio per persone diversamente abili quando era appunto anche lui in carrozzina. Ciò vuol dire che è stato cosciente dei problemi che si ritrova a dover affrontare una persona disabile, ma questo non vuol dire che essa non può fare più nulla, anzi deve avere la forza di continuare e di andare avanti, svolgendo le normali attività quotidiane senza barriere e ostacoli, cosa che è possibile fare nel Villaggio.

Ammiro moltissimo anche le persone disabili che ho incontrato, che nonostante le inimmaginabili sofferenze non si lasciano abbattere.

Dopo aver visitato questo Centro credo che il messaggio sia ben chiaro: qualunque sia il problema che si presenta nella vita, va affrontato con tutta la forza che c’è in ognuno di noi continuando ad andare avanti, perché bisogna VIVERE per “fare la gioia”!

Andrea Roseti 3^E